Villa Flora è un parco urbano dell’estensione di 1160 mq, composto di dimora storica, edifici rurali, serre e giardini all’italiana.
L’edificio ottocentesco - appartenuto alla famiglia Signorini e poi alla Casa generalizia dell’Ordine dei Servi di Maria, che lo destinò ad albergo -, sorge su un’altura in posizione di belvedere sui Colli portuensi e la vallata di Papa Leone. Dal casino nobile, dalle forme eclettiche ispirate a modelli neo-medioevali e neo-rinascimentali, si eleva un’imponente torre merlata con finestre bifore. In posizione ribassata si trovano alcune case coloniche, organizzate secondo la struttura del borgo agrario, attualmente sede di associazioni e di un piccolo teatro.
Le aree verdi si dispongono intorno ad un viale fiancheggiato da cipressi, con accessi da via Portuense, 610 e da via Artom. Il lato ovest ospita alberature pregiate (pini, palme, cedri), giochi per bambini e i resti di due serre in ghisa; il lato est è a prato con bordure ad oleandro e alloro, con una parte riservata alle passeggiate dei cani.
Nel 1975 la villa passa alla Regione (e dal 1978 al Comune), diventando un parco pubblico. Gli edifici storici necessitano tuttavia di un energico restauro.
Villa Flora è un parco urbano dell’estensione di 1160 mq, composto di dimora storica, edifici rurali, serre e giardini all’italiana.
L’edificio ottocentesco - appartenuto alla famiglia Signorini e poi alla Casa generalizia dell’Ordine dei Servi di Maria, che lo destinò ad albergo -, sorge su un’altura in posizione di belvedere sui Colli portuensi e la vallata di Papa Leone. Dal casino nobile, dalle forme eclettiche ispirate a modelli neo-medioevali e neo-rinascimentali, si eleva un’imponente torre merlata con finestre bifore. In posizione ribassata si trovano alcune case coloniche, organizzate secondo la struttura del borgo agrario, attualmente sede di associazioni e di un piccolo teatro.
Le aree verdi si dispongono intorno ad un viale fiancheggiato da cipressi, con accessi da via Portuense, 610 e da via Artom. Il lato ovest ospita alberature pregiate (pini, palme, cedri), giochi per bambini e i resti di due serre in ghisa; il lato est è a prato con bordure ad oleandro e alloro, con una parte riservata alle passeggiate dei cani.
Nel 1975 la villa passa alla Regione (e dal 1978 al Comune), diventando un parco pubblico. Gli edifici storici necessitano tuttavia di un energico restauro.
Villa Flora è un parco urbano dell’estensione di 1160 mq. La villa dell’Ottocento, chiamata inizialmente Villa Signorini, è costituita da un casino nobile di forme eclettiche, ispirate a modelli neo-medioevali e neo-rinascimentali. La torre è provvista di bifore e merli. Sono inoltre visibili i resti di due serre in ghisa e vetro, anch’esse di forme eclettiche.
Il parco si dispone intorno ad un lungo viale fiancheggiato da cipressi, che sale da via Portuense, 610 alla sommità di un’altura, dove si collocano gli edifici storici. Sul lato ovest vi sono numerosi esemplari di pini, palme e cedri. Vi sono giochi per bambini (sul lato ovest) e un’area riservata ai cani (lato est). L’accesso di via Isacco Artom è dotato di una rampa per disabili.
La villa è aperta dalle 7 al tramonto. Vi si arriva con numerosi bus (44, 228, 701, 719, 773, 785, 786)
Il nome attuale deriva dalla denominazione “Hotel Flora”, assegnato al complesso dalla Casa generalizia dell’Ordine dei Servi di Maria. È stata espropriata nel 1975 dalla Regione Lazio realizzare “un parco pubblico attrezzato di quartiere”. Nel 1978 la villa passa al Comune di Roma.
Il cambio di nome da Villa Signorini a Villa Flora risale, ad inizio Novecento, alla Congregazione dei Servi di Maria, ed è un omaggio al “genius loci” (la dea Flora faceva parte del “pantheon arvalico”), e alle sue architetture eclettiche e capricciose.
La villa ha bisogno di un energico intervento di recupero e valorizzazione. Gli edifici sono infatti in pessimo stato di conservazione e quasi tutti in abbandono. |