Il Santo Volto è un complesso parrocchiale contemporaneo, affine stilisticamente alle avanguardie architettoniche romane di Meier a Tor Tre Teste e di Carbonara all’Alessandrino.
La parrocchia si costituisce il 28 ottobre 1985, con decreto del Cardinal Poletti, intorno alla cappella del martire polacco S. Massimiliano Kolbe. Con un successivi decreti del Cardinal Ruini, dal 1992 al 2001, la parrocchia acquista il nome attuale e competenze territoriali maggiori, che richiedono la costruzione di un nuovo edificio per il culto. I progettisti Piero Sartogo e Nathalie Grenon strutturano l’impianto architettonico in due grandi blocchi: l’Edificio liturgico, su strada, e la Canonica, in posizione interna, separati dal lungo Sagrato obliquo. I lavori, iniziati nel 2003, si concludono con l’inaugurazione il 18 marzo 2006. L’Edificio liturgico, caratterizzato da volumi netti rivestiti con lastre di travertino romano, è caratterizzato dalla Semicupola alta 20 m, che poggia alla moresca direttamente sull’edificio (anziché su un tamburo). Nello spazio sacro, a pianta semicircolare, linee essenziali disegnano forme astratte, disposte radialmente intorno all’altare. L’ambiente prende luce dalla Grande vetrata alta 34 m, dalla struttura circolare in ferrocemento realizzata dagli ingegneri Michetti e Breccia. Dalle pareti emergono opere dai forti cromatismi: l’affresco Luce dalle tenebre di Marco Tirelli e le 15 formelle della Via crucis di Mimmo Paladino. Nei corpi di servizio - la Cappella feriale dedicata al Santissimo Sacramento, la Sagrestia e il Confessionale - l’impiego dei colori è ribaltato: sono le pareti ad avere forti cromatismi mentre le opere d’arte hanno tinte tenui e quasi monocrome: la Vetrata in sicofoil di Carla Accardi e il Volto di Cristo di Ruffo. La Canonica (residenza del parroco, foresterie e sale comunitarie) ospita le Nuvole concettuali di Chiara Dynys. La chiesa è visitabile per gran parte della giornata. È possibile sostare nel lungo sagrato, a forma di V, che termina con la Croce sospesa di Eliseo Mattiacci. Il perimetro esterno è delineato dalla Cancellata di Giuseppe Uncini.