La Valle dei Casali è un’area naturale protetta istituita nel 1997 e gestita dall’Ente Roma Natura.
Prende il nome dai numerosi edifici rurali, alcuni dei quali tardo-secenteschi, e rappresenta la prosecuzione ideale del parco storico di Villa Pamphili, con cui forma un unico ecosistema, in direzione della Valle del Tevere. Si articola in tre porzioni: l’Alto Bacino (interamente nel Municipio XII, dove si trovano la Casa del Parco, Villa York e Forte Bravetta); il Medio Bacino (settori Contea, Affogalasino, Casetta Mattei, Vigna Consorti e Parrocchietta, dove si trova il Giardino dei Frutti perduti) e il Basso Bacino (settori Monte Cucco, Papa Leone e Imbrecciato). La flora annovera querce-sughere, salici, gelsi e ginestre; la fauna è costituita da ricci, volpi, gheppi e barbagianni.
La Valle dei Casali è un’area naturale protetta, i cui confini sono determinati dalla legge istitutiva, la Legge regionale n. 29 del 6 ottobre 1997.
La riserva, gestita dall’Ente regionale Roma Natura, rappresenta la prosecuzione ideale del parco storico di Villa Pamphili, con cui forma un unico ecosistema naturale. Il nome Valle dei Casali deriva dalla presenza di numerosi casaletti della campagna romana, che in alcuni casi sono casali storici tardo-secenteschi.
La superficie della riserva è di 466 ettari e si trova parte nel Municipio XI e parte nel Municipio XII.
Il paesaggio naturale è costituito, nella parte nord (nel XII Municipio) da un altipiano, che degrada progressivamente verso il Tevere in una serie di colline e fossi per poi costituirsi nuovamente in altopiano nell’area di Montecucco (Municipio XI).
Gli esperti sono soliti dividere la riserva in tre settori: l’Alto Bacino, che corrisponde all’altopiano dei Colli Portuensi da Villa Pamphili fino a Casetta Mattei (si trova interamente nel Municipio XII); il settore contiguo del Medio Bacino, che va da Casetta Mattei fino alla Via Portuense, l’attraversa, e prosegue per piccola parte al di là della via nell’area dell’ex Vigna Consorti fino al Trullo e Parrocchietta; e infine il Basso Bacino, distaccato dai primi due, che coincide con l’area di Montecucco, il bacino del Fosso di Papa Leone e le colline dell’Imbrecciato.
La sede amministrativa della riserva è nella Casa del Parco, di via del Casaletto, 400, nell’Alto Bacino.
In questa monografia parleremo solo brevemente dell’Alto Bacino, per concentrarci sulle sezioni mediana e meridionale. Nell’Alto Bacino ricordiamo: la settecentesca Villa York (appartenuta al cardinale Duca Clemente di York, tipico esempio di vigna romana realizzata secondo la concezione inglese del paesaggio naturale) con la cappellina rurale di Sant’Agata, Villa Consorti (di recente identificata come il «Casino Lanfranco» progettato e affrescato dal pittore Giovanni Lanfranco), il complesso del Buon Pastore (opera di Armando Brasini), Forte Bravetta ed il ninfeo monumentale di Casal Ninfeo.
Il Medio Bacino
Il Medio Bacino, separato dal bacino superiore dall’asse viario di vicolo del Conte, via della Serenella e via Affogalasino, si articola in cinque settori.
I primi tre sono contigui (Contea, Affogalasino e Casetta Mattei) e sono tutti compresi sulla destra della Via Portuense. Il settore della «Contea» è dislocato a ridosso del vicolo del Conte ed è caratterizzato da pregiati casali, assecondando la percorrenza della via degradano in un vallone agricolo fino a raggiungere le colline del vicino settore di «Affogalasino» su via della Serenella e via Affogalasino, anch’esso caratterizzato da pregiati casali. Un terzo settore si avvicina alla Via Portuense, raggiungendone il lato destro presso via dei Buonvisi, è caratterizzato dal caseggiato seicentesco della «Casetta Mattei» che dà il nome all’intera area urbana circostante.
Attraversata la Via Portuense la riserva procede con due ulteriori settori, distaccati e di più modeste dimensioni: l’area storica della «Vigna Consorti», che degrada fino a via del Trullo dove scorreva l’antico fosso di Affogalasino e si trovava una zona umida, e, al di là di questa, un ultimo settore che si arrampica sul fianco ovest della collina della «Parrocchietta».
Il Basso Bacino
Il Basso Bacino si articola in tre settori: Montecucco, papa Leone e Imbrecciato.
Particolare pregio ha la collina di «Montecucco», una terrazza panoramica sull’Ansa del Tevere, che raggiunge i 42 m s.l.m. Da qui è possibile abbracciare idealmente l’intero abitato di Roma e il Campidoglio, mentre verso est è chiaramente visibile la cintura dei Castelli. Sull’altopiano di Montecucco è situato un parco-campagna di 6,4 ettari, con al centro i ruderi monumentali della villa secentesca della famiglia Kock (1607) e la torretta belvedere del 1825, edificata dal Cavalier Righetti.
A valle scorreva fino ad anni recenti il fosso di Papa Leone, che caratterizzava il settore omonimo di «Papa Leone», oggi prosciugato per lasciare il posto a viale Isacco Newton. Ad est si trovano le alture dell’«Imbrecciato», a ridosso del quale si trova la Borgata Petrelli.
La flora è caratterizzata da pini mediterranei, aceri, querce-sughere, palme, pioppi, salici e ginestre. Si incontrano facilmente ulivi e gelsi, a testimonianza della vocazione agricola della zona.
La fauna è costituita da ricci, volpi e donnole. In particolare l’avifauna annovera gheppi, poiane, e barbagianni, nonché cornacchie, fagiani, storni, merli, e vari passeriformi. Di recente, un po’ come avviene in tutta Roma, si è notata la presenza di colonie di pappagalli nidificanti, delle specie del parrocchetto dal collare e del parrocchetto monaco.