Il Monumento ai Caduti della Parrocchietta è un’opera memoriale a ricordo dei soldati e ufficiali del quartiere che morirono durante la Prima guerra mondiale.
L’opera viene realizzata nel 1923 e si compone di un basamento a blocchi di tufo, su cui poggia la statua in bronzo di una Vittoria dolente, realizzata dallo scultore Torquato Tamagnini: l’alloro nella mano sinistra simboleggia la vittoria; la mano destra poggiata a terra nell’atto di deporre un ramo simboleggia il sacrificio dei giovani soldati. La lapide memoriale riporta i nomi di 7 graduati (tra i quali il capitano Mazzantini e il sottotenente Urbani) e 33 soldati semplici, accompagnati dall’epigrafe «Eterni vivano nella luce della gloria». Nel 1992 l’opera viene spostata su via Palmieri, per la costruzione del tratto in sopraelevazione della Via Portuense, e restaurata nel 2006.
Nel 1923 viene inaugurato il piccolo sacrario della parrocchietta, a ricordo di 40 uomini del quartiere che persero la vita durante la Guerra del 15-18.
L’opera si compone di un basamento a blocchi irregolari di tufo (a simboleggiare la roccia, cioè le asperità della montagna al confine italo-austriaco) su cui si erge una statua in bronzo, realizzata dallo scultore Torquato Tamagnini (1886-1965), celebre per aver realizzato numerosi sacrari militari e memoriali ai caduti. La statua rappresenta una figura femminile in tunica, una Vittoria dolente, che reca nel braccio sinistro un mazzo di serti di alloro, e con la destra depone un ramo sulla roccia, in segno di pietà per i Caduti.
Sul basamento è posta una lapide, che riporta a numeri romani le date di inizio e fine della Grande guerra (1915-1918) e l’anno di apposizione (1923). Recita: «Perché [Affinché] eterni vivano nella luce della gloria / il popolo della Parrocchietta e della Magliana / vuole qui consacrati nel marmo / i nomi dei suoi gloriosi Caduti». Seguono in tutto 40 nomi (gli ultimi, non in ordine alfabetico, risultano aggiunti successivamente), con il rispettivo grado militare. In testa all’elenco compaiono quelli dei graduati Capit. Leonello Mazzantini, S. Ten. Valerio Urbani, Aiut. B. Federico Agolini, Mar. M. Rodolfo Tronti, Serg. M. Giuseppe Rughia, Serg. M. Enrico Consorti e Capor. Attilio Mengarelli. A seguire i nomi dei soldati semplici (taluni appartenenti allo stesso nucleo familiare), di cui trascriviamo qui i cognomi: Amatucci, Annibaldi, Antonini, Astolfi, Baiocco, Bracaccini, Cerioni, Conti, D'Emilio, Farabollini, Ferrari, Galoppa, Gerini, Gioacchini, Grisci, Magliocchetti, Massini, Mattei, Mattioli, Monteporzi, Muzzi, Navara, Pallucca, Pierantonelli, Politi, Rango, Silvestrini, Silvi, Sterpi, Tonti e Verducci.
Nel 1992 l’opera viene spostata dal suo luogo originario, a causa della costruzione del tratto in viadotto della Via Portuense. Si trova oggi su un distacco di via del Casaletto, talvolta indicato come via Palmieri. Il monumento è stato restaurato nel 2006 dalla Provincia di Roma, sotto la direzione della Sovrintendenza Capitolina.