La Marrana Tiradiavoli (o in epoca medievale Marrana di Pozzo Pantaleo) è un corso d’acqua, oggi interrato, che nasce dalle sorgenti della Valle dei Daini (a Villa Doria-Pamphili) e - dopo aver attraversato la profonda valle di via di Donna Olimpia e costeggiato le alture dell’Ospedale San Camillo presso Pozzo Pantaleo - sfocia nel Tevere all’altezza di piazza Meucci.
Il fiumiciattolo deve il suo sinistro nome ad una credenza popolare secondo la quale, sotto le arcate dell’acquedotto romano di Villa Pamphili, alcuni diavoli fermarono la carrozza di Donna Olimpia Maidalchini, conosciuta per la sua malvagità, per accompagnarla direttamente all’inferno. La stessa carrozza, condotta (tirata) da diavoli, con a bordo il fantasma della dannata nobildonna, sarebbe però ancora oggi solita apparire con grande fragore, a turbare le notti dei Romani.
Nel suo percorso la marrana era scavalcata da alcuni ponti, oggi scomparsi, il più importante dei quali era posto sulla Via Portuense, in prossimità del bivio da cui partiva l’antica Via della Magliana. A monte di questo incrocio alcuni tratti dell’alveo erano stati regolarizzati, probabilmente già in epoca classica. Altri due ponti, oggi scomparsi, erano quello della novecentesca via di Vigna Corsetti e quello posto nei pressi della foce.
Perfettamente visibile fino alla fine degli anni Trenta la marrana iniziò ad essere interrata quando venne colmata durante la costruzione delle case popolari di via Donna Olimpia. Qualche decennio più tardi, con la costruzione della Purfina e l’edificazione dei primi lotti di via Oderisi da Gubbio, la marrana scomparve quasi del tutto, con l’eccezione dell’ultimo breve tratto, dove è ancora visibile un manufatto idraulico.