Home » Fondo fotografico (Sala 2) » Mappa n. 2276 Lucus degli Arvali
Immagine n. 2276
Titolo: Lucus degli Arvali Autore: Antonello Anappo Sezione: Mappa Genere: Pianta stradale Anno: 2005 Luogo: Località Catacombe di Generosa, snc. Satellitare 41.839258, 12.43. Soggetto: Lucus Il Lucus Deae Diae (o dei Fratres Arvales) è un bosco sacro, dedicato al culto della dea madre (Dea Dia, in seguito identificata con Cerere), posto sotto la protezione di Marte. Al suo interno sorgevano gli edifici sacri dei Sacerdoti Arvali. Il Lucus era compreso in una più ampia distesa boschiva, la Silva Moesia, originariamente sotto il controllo militare degli Etruschi di Vejo. Macrobio colloca il passaggio sotto l’influenza latina già in epoca arcaica, identificando il Pastore Faustolo, marito di Acca Larentia nutrice di Romolo, con il personaggio etrusco di Tarunzio, leggendario possessore di quelle terre (Saturnalia, I-10). Tito Livio differisce l’incontro etrusco-romano al tempo di Anco Marzio, riferendo che gli Etruschi furono indotti ad evacuare la Selva sotto minaccia armata (“Silva Moesia Vejentibus adempta”, Historiae, I-33). Il Bosco sacro si sviluppava in pendìo (clivus), dall’ansa fluviale di Magliana Vecchia risalendo la collina di Monte delle Piche. La parte rivierasca, chiamata Antelucum, ospitava gli edifici sacri minori e di servizio (Caesareum, Tetrastylum, Balneum, Papiliones e forse il Circo). La parte centrale, intersecata dalla Via Campana, ospitava il grandioso Tempio rotondo di Dia (Aedes deae Diae) e quello più antico di Fors-Fortuna. Infine, vi era un settore d’altura, che si arrampicava con un’organizzazione a terrazze, fino alla sommità della collina, dove si trovava l’Ara sacra dei Lari. La sua conformazione è nota attraverso gli Acta Fratrum Arvalium, di epoca imperiale... Pubblicazione on line: 15/12/2005 Percorso esteso: http://www.arvaliastoria.it/public/fotoCM (142).jpg Note d'uso: Puoi scaricare, esporre e modificare questa immagine senza farne un uso commerciale, indicando l'autore ("Foto di Antonello Anappo, Arvaliastoria.it") e, in caso di opera derivata, devi riportare ai terzi queste stesse condizioni d'uso. Leggi per intero la licenza Creative Commons BY-NC-SA Italia 3.0. Scheda collegata: 125 Collocazione archivistica: - Fondo: Archivio Storico Portuense
Immagini di Lucus Questa immagine è contenuta nella cartella Immagini di Lucus. La cartella contiene altre immagini sullo stesso soggetto.
SERIE: Fototeca L'Archivio Storico Portuense si compone di 3 serie: Schedario (schede inventariali), Biblioteca (testi), Fototeca (immagini). Questo documento si trova nella serie Fototeca.
FONDO: Archivio Storico Portuense Questo documento fa parte dell'Archivio Storico Portuense.
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Titolo: Lucus degli Arvali Autore: Antonello Anappo Sezione: Mappa Genere: Pianta stradale Anno: 2005 Luogo: Località Catacombe di Generosa, snc. Satellitare 41.839258, 12.43. Soggetto: Lucus Il Lucus Deae Diae (o dei Fratres Arvales) è un bosco sacro, dedicato al culto della dea madre (Dea Dia, in seguito identificata con Cerere), posto sotto la protezione di Marte. Al suo interno sorgevano gli edifici sacri dei Sacerdoti Arvali. Il Lucus era compreso in una più ampia distesa boschiva, la Silva Moesia, originariamente sotto il controllo militare degli Etruschi di Vejo. Macrobio colloca il passaggio sotto l’influenza latina già in epoca arcaica, identificando il Pastore Faustolo, marito di Acca Larentia nutrice di Romolo, con il personaggio etrusco di Tarunzio, leggendario possessore di quelle terre (Saturnalia, I-10). Tito Livio differisce l’incontro etrusco-romano al tempo di Anco Marzio, riferendo che gli Etruschi furono indotti ad evacuare la Selva sotto minaccia armata (“Silva Moesia Vejentibus adempta”, Historiae, I-33). Il Bosco sacro si sviluppava in pendìo (clivus), dall’ansa fluviale di Magliana Vecchia risalendo la collina di Monte delle Piche. La parte rivierasca, chiamata Antelucum, ospitava gli edifici sacri minori e di servizio (Caesareum, Tetrastylum, Balneum, Papiliones e forse il Circo). La parte centrale, intersecata dalla Via Campana, ospitava il grandioso Tempio rotondo di Dia (Aedes deae Diae) e quello più antico di Fors-Fortuna. Infine, vi era un settore d’altura, che si arrampicava con un’organizzazione a terrazze, fino alla sommità della collina, dove si trovava l’Ara sacra dei Lari. La sua conformazione è nota attraverso gli Acta Fratrum Arvalium, di epoca imperiale... Pubblicazione on line: 15/12/2005 Percorso esteso: http://www.arvaliastoria.it/public/fotoCM (142).jpg Note d'uso: Puoi scaricare, esporre e modificare questa immagine senza farne un uso commerciale, indicando l'autore ("Foto di Antonello Anappo, Arvaliastoria.it") e, in caso di opera derivata, devi riportare ai terzi queste stesse condizioni d'uso. Leggi per intero la licenza Creative Commons BY-NC-SA Italia 3.0. Scheda collegata: 125 Collocazione archivistica: - Fondo: Archivio Storico Portuense
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