La Tomba delle lesene è una piccolissima camera funeraria della prima metà II sec. d.C., decorata all’ingresso da due finte colonne, chiamate in architettura lesene.
È la seconda delle tombe scoperte nel Drugstore, e per questo tra gli archeologi è chiamata Tomba B. La struttura è in parte scavata nel tufo, in parte costruita in muratura. L’esterno in mattoni rosso-arancio presenta, ai lati dell’ingresso, due finte colonne scanalate (lesene), anch’esse in laterizio. Le pareti laterali, con decorazioni floreali e geometriche, hanno una doppia nicchia per lato (ciascuna ospitava un’olla cineraria). Della parete di fondo, danneggiata, si conserva la sezione inferiore di una nicchia, nel cui foro, sigillato da un coperchietto, sono state trovate ceneri intatte. Si tratta dunque di una piccola tomba familiare. All’esterno è stato rinvenuto un recinto funerario.
Sul lato sinistro della Tomba B (rispetto all’ingresso) è presente un recinto funerario della fine del I sec. d.C.
I recinti sono dei giardinetti, per lo più rettangolari, destinati a contenere nella terra nuda le urne cinerarie dei servi. In origine i recinti sono delimitati agli angoli da quattro massi. Nel rettangolo ideale che essi disegnano, sono deposte olle, anforette e contenitori varia natura, con dentro le ceneri dei servi, partendo dagli angoli e occupando via via le porzioni centrali.
Poiché la Tomba B è di epoca successiva al recinto, si può ipotizzare che essa sia stata ricavata riducendo l’area originaria del recinto. In questa fase debbono essere stati edificati (o più probabilmente ricostruiti) i due muri di recinzione che gli archeologi chiamano Muro a e Muro b. Nel Muro a sono state individuate sette nicchie (di cui tre ancora integre e contenenti, ciascuna, due olle). Si può ipotizzare che le olle rinvenute al momento della costruzione della Tomba B riano state qui pietosamente traslate. Il Muro b, sul lato opposto, presenta varie fasi di rifacimento e una conformazione di più difficile lettura.
Quando poco distante viene edificata anche la Tomba A, il rettangolo si chiude, e all’interno viene deposto un nuovo strato di terra, potendo così ospitare nuove sepolture. I recinti, essendo destinati ad individui di umilissime condizioni, presentano spesso questa conformazione a strati sovrapposti, e spesso caotici.
È stato rinvenuto, al centro del recinto, anche un pilastro in laterizio, che lascia supporre che il giardinetto, sia stato, in una fase tarda, dotato di un tetto e trasformato in una cemera funeraria per inumazione.