La Mansio di Pozzo Pantaleo è una sosta per viandanti di epoca imperiale, in cui era possibile rinfrescarsi, consumare un pasto frugale, trovare ospitalità e compagnia.
Il sito, indagato parzialmente, emerge durante la campagna di scavi della Soprintendenza fra il 1983 e il 1989 e si trova poco più ad ovest rispetto alle Terme. Si tratta di un gruppo di piccoli ambienti in opera mista, affiancati l’uno all’altro, con affaccio comune sul Tratto di Via Campana. Gli ambienti sono preceduti da un portico. L’edificio è dotato di un doppio sistema idraulico, in cui acque potabili e acque reflue circolano separatamente. Le acque sono attinte dal vicino fosso Tiradiavoli o, per la stagione estiva, da un pozzo. È presente un ambiente con una vasca in malta idraulica. Affiancato alla Mansio è stato sommariamente indagato anche un edificio funerario a doppia camera.
La Mansio della Via Portuensis è un manufatto romano di epoca imperiale, identificato come una sosta per viandanti, qualcosa di molto simile ad un moderno snack bar, in cui era possibile trovare ristoro, breve ospitalità e persino compagnìa.
Il sito emerge durante la campagna di scavi del 1983-1989. A margine dell’indagine principale (Via Campana e impianto termale) si esplora anche un settore periferico più ad ovest. Ne emerge un gruppo di ambienti in opera mista, non completamente esaminati, posti in serie l’uno accanto all’altro, e affacciati sulla strada attraverso un porticato.
Gli ambienti sono serviti da un doppio sistema idraulico (acque chiare e acque scure) alimentato dal vicino torrente e con cunicoli fognari per smaltire il refluo. Sono presenti anche una vasca impermeabile, foderata con malta idraulica, e un pozzo (per sopperire all’essiccazione estiva del torrente). I viandanti potevano godere della frescura della vasca e dell’ombra del porticato e, con l’occasione, consumare a pagamento un pasto frugale, un bicchiere di vino o, magari, un incontro amoroso a pagamento.
L’indagine ha restituito anche i resti di due ambienti in opera laterizia appartenenti ad un edificio funerario, con ingresso opposto alla Via Campana, caratterizzati dalla presenza di sepolture in formae (sotto tegole).