La Tomba di Petronia è l’edificio funerario di maggior pregio tra quelli emersi nel 1996, durante la posa di cavi elettrici sulla Via Portuense.
La tomba presenta un pavimento a mosaico a tessere bianche e nere, con decorazioni ad arabesco. L’iscrizione, consacrata agli Dei Mani, è dedicata dai genitori alla defunta figlia Petronia. Le altre tombe sono tutte disposte in fila, lungo l’asse del vicino Tratto di Via Campana. Le tecniche costruttive sono le più varie. Si tratta di strutture in elevazione, con murature in mattoni e opus reticulatum; i pavimenti sono in opus spicatum e talvolta a mosaico; le decorazioni interne sono su intonaci dipinti a fresco o con stucchi. Gli usi funerari sono misti, con prevalenza dell’incinerazione (si hanno nicchie, talvolta a colombario, ed esternamente si hanno dei recinti per le ceneri dei servi).
Nel 1996, durante saggi di scavo per la posa di cavi dell’alta tensione, emergono sulla Via Portuense in località Pozzo Pantaleo dei resti di edifici funerari romani.
Si tratta di una serie allineata di tombe a camera, le cui celle sono ordinate secondo l’asse del vicino tratto di Via Campana, individuato e scavato fra il 1983 e il 1989. Le celle sono variamente delimitate da muri in opera mista, reticolata e laterizia, con pareti ornate con stucchi e intonaci dipinti. Talvolta sulle pareti si aprono le nicchiette di colombari (dove venivano deposte le urne funerarie) o dei recinti (piccoli spazi chiusi per la deposizione delle ollette con le ceneri dei defunti più poveri). Le pavimentazioni sono in opus spicatum (a listelli alternati, a comporre il disegno di spighe) e talvolta musivum (a mosaico).
Tra di esse la tomba più interessante è quella detta di Petronia. Il mosaico del pavimento presenta uno schema decorativo ad arabesco vegetale e animale, in tessere nere su fondo bianco. L’iscrizione funeraria - studiata da Tomei nel 2006 - è in tessere di pasta vitrea, inserite nell’ordito. Essa porta una dedica con consacrazione ai Mani, le divinità dell’Oltretomba, offerta dai genitori per la defunta figlia Petronia.
Tali ritrovamenti, in posizione esterna al terreno ex Purfina, dove erano già avvenuti significativi ritrovamenti archeologici, rafforzano l’ipotesi che la superficie della necropoli si estenda ben al di là dell’area oggetto di indagini.